Eccomi qui, fresca fresca di vacanza,
infatti, a differenza della bella Verona, nella valle di Ledro si stava
benissimo, temperature che non superavano i ventotto gradi, venticello e
qualche bella pioggerella pomeridiana.
In questa settimana di relax ho fatto
parecchie letture e oggi vi voglio parlare di una di queste: La principessa e la regina, un
antologia di storie le cui protagoniste sono donne pericolose e molto
particolari.
La comprai principalmente per un motivo:
conteneva un racconto che m’interessava moltissimo, ovvero La principessa e la regina (da cui prende il nome la raccolta) che
narrava le vicende accadute a Westeros nel corso della guerra chiamata Danza dei Draghi, un approfondimento sul
mondo creato dalla diabolica penna di G.R.R. Martin.
Ovviamente non potevo lasciarmelo scappare
e così, ho acquistato il volume che è, in realtà, il primo di due. L’antologia
originale era un unico librone di quasi ottocento pagine, in Italia la
Mondadori l’ha diviso di due parti, la seconda s’intitola: La ragazza nello specchio.
Titolo: La principessa e la regina e altre storie
di donne pericolose
Autori: George R.R. Martin e Gadner Dozois §
Pagine: 420
Casa editrice: Mondadori § Genere: Raccolta di racconti
Due secoli prima della storia narrata nelle
“Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” una terribile guerra civile dilaniò la
famiglia Targaryen alla morte del re Viserys I. Tanto la principessa Rhaenyra,
figlia di primo letto del sovrano, quanto la regina Alicent reclamarono il
Trono di Spade. La prima per sé, la seconda per il figlio, il giovanissimo
principe Aegon. Il risultato fu un conflitto terribile, di una violenza senza
precedenti, che vide contrapporsi fratello e sorella, draghi contro draghi. I
Sette Regni di Westeros divennero il teatro di una battaglia tetra e cruenta
tra le maestose creature e furono bagnati dal sangue che cadde dal cielo…
Racconto di grande intensità epica, La principessa e la regina illumina
un’epoca mai narrata prima dello straordinario universo creato da Martin. È una
delle tante storie che compongono questa antologia, curata da Martin stesso
assieme a Gardner Dozois (il più importante editor americano di fantasy e
fantascienza): un libro imperdibile premiato con il prestigioso World Fantasy
Award.
Parto subito con il dirvi che quest’antologia non mi è piaciuta,
ovviamente ci sono racconti che ho apprezzato e racconti che non mi hanno entusiasmato
ma, se devo soffermarmi sulle singole storie, a nessuna darei quattro o cinque
stelline.
Già da qui potete capire che non è stata
una lettura piacevole e i motivi sono più di uno.
In primis mi aspettavo qualcosa di completamente diverso, ero convinta che i racconti parlassero di donne pericolose, creature selvagge, indomite, fiere, intelligenti, astute e bastarde, donne che non guardano in faccia nessuno, donne che lottano per quello in cui credono o desiderano senza preoccuparsi delle conseguenze, guerriere, eroine, femmine maledette e potenti ma, di tutto ciò c’è veramente poco.
In primis mi aspettavo qualcosa di completamente diverso, ero convinta che i racconti parlassero di donne pericolose, creature selvagge, indomite, fiere, intelligenti, astute e bastarde, donne che non guardano in faccia nessuno, donne che lottano per quello in cui credono o desiderano senza preoccuparsi delle conseguenze, guerriere, eroine, femmine maledette e potenti ma, di tutto ciò c’è veramente poco.
Su
dieci racconti sono solo due, massimo tre, quelli in cui troviamo donne di
questo tipo, negli altri si parla sempre di donne ma in una
chiave più oscura, malata e problematica.
chiave più oscura, malata e problematica.
Lo so, forse ho voluto vedere solo un lato
della medaglia, eliminando in questo modo tutte le figure femminili pregne di
negatività ma non mi sarei mai aspettata di trovare storie di madri psicologicamente
malate e mogli assassine.
Altro
difetto dell’antologia è la mancanza di un genere conduttore, infatti, si
tratta di un mega calderone all’interno del quale troverete: fantasy, sci-fi,
storico, western, mistery, thriller e molto altro.
Avendo come autore trainante G.R.R. Martin
mi aspettavo che il genere predominante fosse il fantasy e quindi credevo di
avere per le mani una raccolta di racconti fantastici. Purtroppo non è stato
così e, anche se, amo leggere di tutto e di più, non ho apprezzato molto questa
scelta perché non sapevo mai cosa avevo davanti.
Ultima
considerazione è che molte di queste storie sono prequel o sequel di altri
romanzi o serie,
alcune mai arrivate in Italia. Diventa, così, difficile entrare in mondi molto
complicati e riuscire a coglierne la bellezza con un racconto di
trenta/quaranta pagine.
La storia più corposa (circa 120 pagine) è
quella di G.R.R. Martin e, come potete immaginare, è anche quella che ho
apprezzato di più.
Narra le vicende accadute circa duecento
anni prima delle Cronache del Ghiaccio
e del Fuoco, in particolare narra lo scoppio della terribile guerra che prende il nome di Danza dei draghi, un conflitto, causato dalla brama di due donne, che porterà morte e distruzione.
e del Fuoco, in particolare narra lo scoppio della terribile guerra che prende il nome di Danza dei draghi, un conflitto, causato dalla brama di due donne, che porterà morte e distruzione.
Il tutto è narrato sotto forma di cronaca
scritta, un susseguirsi di date, nomi, battaglie ed eventi che nel loro
complesso spiegano le cause e le origini della guerra. Questa scelta è molto
interessante ma risulta pensante e noiosa.
Il racconto resta comunque utilissimo per
comprendere gli avvenimenti che porteranno alla caduta dei Targaryen e agli
eventi che colpiranno Westeros negli anni successivi. Solo per fan!
Con il secondo racconto, Desperados, veniamo catapultati nel
selvaggio west, dove una ragazza piena di risorse riuscirà a sbaragliare i suoi
inseguitori.
Carino.
Il terzo, O il mio cuore è spezzato, non mi è piaciuto affatto.
Una madre con seri problemi psicologici
viene accusata della sparizione della figlia, i fatti narrati dal punto di
vista del marito sono poco chiari e lasciano una strana sensazione di
incompletezza.
Il quarto, La canzone di Nora, racconta un episodio della vita di Nora, figlia
della regina Eleonora d’Aquitania e re Enrico II, in questo caso viene dato per
scontato il contesto storico e la storia lascia poco o nulla.
Procediamo con Le mani che non c’erano, un racconto sci-fi molto complesso dove
troviamo alieni, mutazioni genetiche e complotti politici. Qui manca del tutto
la donna pericolosa che è appena accennata.
Il sesto è La conchiglia esplosiva, sequel della serie urban fantasy The dresden files. La storia è molto
carina di per sé: Molly una potente maga deve far luce
sulla sparizione di un vampiro. Peccato che, essendo il seguito di una saga fantasy, riveli molte cose sugli avvenimenti accaduti nella suddetta serie, facendo degli spoiler clamorosi!
sulla sparizione di un vampiro. Peccato che, essendo il seguito di una saga fantasy, riveli molte cose sugli avvenimenti accaduti nella suddetta serie, facendo degli spoiler clamorosi!
Anche qui per soli fan che, ovviamente
molto pochi, perché la serie non è mai arrivata in Italia!
Nel settimo racconto, Raisa Stepanova, ci troviamo sulle linee del fronte russo durante
la Seconda Guerra Mondiale e, nonostante la storia mi abbia lasciato l’amaro in
bocca, la nostra combattente è una donna veramente pericolosa: una pilota di
aerei che compie missioni estreme e affronta i nemici senza paura.
In Better
Jesus viene narrata la vicenda di due uomini costretti a combattere, ogni
cinque anni, per contendersi una donna bellissima e crudele: Felina. Quest’ultima
non appare mai nel corso del racconto, viene solamente citata. Mah!
Vicine
di casa
parla di un mondo parallelo oscuro e surreale dove due amiche si rincontreranno
a distanza di molti anni, anche in questo caso non ci sono donne pericolose ma
solo inquiete e strane.
La raccolta finisce con Me lo so scegliere, dove una donna
bellissima e pericolosa (finalmente) seduce un uomo per coinvolgerlo nell’omicidio
del marito.
In
conclusione la raccolta, con un tema principale così interessante e raro,
poteva essere incredibile, aveva tutto il potenziale per colpire e
appassionare, ma ho fatto molta fatica a leggerla e non credo acquisterò il
volume successivo.
Valutazione
non è facile scrivere racconti e farne antologie ma concordo con te che un filo conduttore sia d'obbligo
RispondiEliminaPer me è stato molto difficile cambiare continuamente genere quindi mi sarebbe piaciuta di più una raccolta omogenea.
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