14 febbraio 2019

"La musa degli incubi" di Laini Taylor


Felicità e giubilo! Finalmente è arrivato il grande giorno, non sto parlando di San Valentino ma dell’uscita nelle librerie del seguito di Il Sognatore di Laini Taylor: La musa degli Incubi che ho avuto la possibilità di leggere in anteprima grazie alla disponibilità della CE Fazi Editore.
La mia lettura si è conclusa cinque giorni fa e mi ha lasciato orfana di un mondo che ho amato moltissimo, sono veramente dispiaciuta di non poter più leggere di Lazlo e Sarai, personaggi a cui mi sono affezionata parecchio. Spero che la Taylor abbia altre sorprese per noi e che ricominci subito a scrivere di nuovi mondi, nel libro lei lancia parecchi spunti quindi il materiale per nuove opere c’è!
Non posso parlarvi di questo romanzo senza citare il primo quindi non leggete questa recensione se intendete affrontare la dualogia. QUI trovate la mia recensione de Il Sognatore.


Titolo: La musa degli incubi § Autrice: Laini Taylor § Pagine: 526
Casa editrice: Fazi editore-Collana LainYa § Genere: Fantasy

La peggiore paura degli abitanti di Pianto si è concretizzata: nella minacciosa fortezza di mesarzio i figli degli dèi sono ancora vivi. Sarai è diventata un fantasma, mentre il Sognatore ha appena scoperto di essere lui stesso un dio dalla pelle blu, l’unico capace di fronteggiare l’oscura Minya, animata dall’implacabile desiderio di vendetta nei confronti degli umani che massacrarono la sua gente. Lazlo si troverà di fronte alla più impensabile delle scelte: salvare la donna che ama oppure tutti gli altri. Ma inquietanti misteri dimenticati chiedono di essere risolti: da dove sono arrivati, veramente, i Mesarthim, e cosa ne è stato di tutti i bambini nati nella fortezza durante il dominio di Skathis? Quando i portali dimenticati si apriranno di nuovo, mondi lontani diventeranno pericolosamente vicini e un inatteso, potente nemico arriverà deciso a spazzare via le fragili speranze di tutti, dèi e umani. Sarai, la Musa degli Incubi, conoscitrice di ogni genere di paura fin da quando aveva sei anni, sarà costretta ad affrontare orrori che neanche immaginava e ad andare oltre i suoi stessi limiti: l’esperienza le ha insegnato che l’odio e il terrore sono sentimenti facili da provocare. Ma come si fa a rovesciare l’odio, a disinnescare la vendetta? E` possibile salvare i mostri, piuttosto che annientarli?

Sono veramente in difficoltà nel parlarvi di questo romanzo, le emozioni che ha scatenato in me sono state così tante e così intense che mi sento come frastornata, vorrei dire un mucchio di cose, vorrei potermi sfogare e parlare liberamente, vorrei poter aprire una discussione dedicata ad alcuni elementi assolutamente unici che ho incontrato nelle sue pagine, parlare a ruota libera del finale e delle molte rivelazioni lette ma, per me, una recensione fatta bene non ha spoiler e terrò il mio tormentato bisogno di confronto in un angolino! 
La storia riprende esattamente dal punto in cui si era concluso Il Sognatore: Lazlo ha salvato la città di Pianto impedendo a una delle ancore di sprofondare nelle burrascose acque del fiume sotterraneo, c’è riuscito perché ha scoperto di essere un Mesarthim, un dio blu con il dono di controllare questo
metallo portentoso: il mesarzio.
Purtroppo la quasi distruzione di una delle ancore ha fatto oscillare bruscamente la fortezza a forma di serafino e, Sarai, precipita da una delle terrazze e muore.
Il suo spirito, su richiesta di Lazlo, viene preso da Minya e così, nonostante il drammatico evento la speranza rifiorisce nel cuore dei due innamorati.
Con il suo dono Lazlo potrà finalmente spostare la fortezza, liberando Pianto dalla sua oscura ombra ma, soprattutto liberando i cinque ragazzi blu dalla loro prigionia, potranno spostarsi, fare una vita e ricominciare.
Purtroppo i piani di Minya non sono uguali a quelli di Lazlo, lei vuole vendetta, morte e distruzione per gli abitanti di Pianto che incolpa delle violenze perpetrate sui Mesarthim.
Minya vive nel continuo ricordo del giorno in cui tutto il suo mondo venne distrutto, quando il Massacratore degli Dei uccise i mostri che dominavano la città, il massacro di tutti quei bambini e l’incapacità di averli potuti salvare rende Minya uno spirito inquieto e pieno d’odio verso se stessa e gli altri.
Mi fermo qui ma vi assicuro che queste sono solamente le prime cinquanta pagine!
Parto con il dirvi che se volevate delle risposte le avrete! In questo libro la Taylor ha spiegato ogni cosa, non ha tralasciato nulla: chi sono veramente i Mesarthim, come sono arrivati a Pianto, chi è la grande aquila bianca che vola nel cielo, dove sono finiti tutti i figli degli dei nati in duecento anni di dominio, da dove derivano i poteri degli dei, cosa c’entrano i serafini in tutta la storia e molto, molto altro.
Sarà una rivelazione continua, un susseguirsi di informazioni che si incastrano perfettamente e che danno un senso alla storia. La Taylor ha creato un mondo vastissimo, un universo tutto da scoprire, in cui il meccanismo di causa effetto è perfetto.
Non troverete errori o spiegazioni poco chiare, tutto ha un significato!
Ohhhhh, come soffro a non potervi dire alcune cose!!!
La storia di questo secondo volume è molto più dinamica, rapida e piena di eventi, ci sono sempre le descrizioni che tanto piacciono alla Taylor ma molto meno ampie rispetto al primo.
I personaggi acquistano sempre maggiore spessore, soprattutto Sarai e Minya che verranno approfondite e di cui scopriremo i più reconditi pensieri.
Per entrambe è previsto un immenso cambiamento, Sarai dovrà superare il suo senso di colpa nei
confronti dei tormenti che ha causato agli abitanti della città ma il suo conoscere il male, l’odio e la paura la aiuterà a sconfiggere i demoni che oscurano l’animo delle persone e, ad aiutarle a superare incubi, demoni e mostri interiori.
Da Musa degli Incubi a Dea dei Sogni.
Anche Minya subirà un evoluzione intensa, sprofonderemo nel suo cuore carico d’odio e rancore, proveremo una grande tenerezza per lei che ha dovuto subire un così tragico destino e si è dovuta far carico di tante responsabilità. Per molto tempo l’ho vista come il vero nemico, il personaggio negativo ma, nel corso della lettura, ho rivalutato totalmente il suo ruolo, la Taylor è stata bravissima in questo, nel tessere intorno a Minya una nebbia di negatività così fitta da non permetterci di vedere oltre e scoprire quello che nascondeva.
Come sempre, la scrittura della Taylor mi ammalia, non saprei definirla con precisione perché è veramente unica, poetica, appassionata e riesce a rendere le emozioni vere, palpitanti.
Non voglio soffermarmi ulteriormente sulle tematiche che sono presenti  in ogni libro della Taylor, ne ho parlato moltissimo nella recensione de Il Sognatore, vi posso solo dire che anche qui abbiamo una critica forte ai conflitti etnici e all’odio razziale ma, soprattutto, a quelle dinamiche che si scatenano quando due popoli sono in guerra da secoli.
In questi casi non ci sono vincitori ma solo perdenti perché l’odio si radica così tanto nel cuore che assume forme impreviste e giustifica atti orribili!
Questo secondo volume è magnifico sia per l’originalità che per il coinvolgimento emotivo che riesce a scatenare ma, soprattutto, per l’ampiezza e la portata del disegno creato dalla Taylor: un quadro ben più ampio e complesso di quello che potete immaginare, vite che si intersecano, destini che si fondono, tradizioni, leggende che si animano e diventano reali, personaggi indimenticabili e momenti emozionanti, strazianti, potenti.
Leggetelo perché non vi deluderà! Per me, rimane una delle storie fantasy più belle che abbia mai incontrato nella mia vita di lettrice!

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