9 novembre 2021

"In morte di una cicala" di Maria Silvia Avanzato


Titolo: In morte di una cicala § Autrice: Maria Silvia Avanzato § Pagine: 245
Casa editrice: Fazi Editore § Genere: Noir, Mistery

Azzurra ha il cuore spezzato e nulla da perdere. Sono gli anni Ottanta, la scuola è finita e l’aria di città è diventata irrespirabile. Desiderosa di tranquillità, la ragazza decide di ritirarsi in un piccolo paese con pochi, schivi abitanti, Cima d’Argile, prendendo in affitto la dépendance della villa di Ilda, una donna anziana e dimenticata da tutti, con un glorioso passato da attrice e un presente di solitudine e deliri. Nel borgo cupo e perennemente battuto dalla pioggia, Azzurra cerca Barbara, amica dei tempi della scuola, fuggita per inseguire il sogno della musica e poi scomparsa senza dare più notizie. Tutti, in paese, sostengono che Barbara sia morta, ma le stranezze e le voci che ha lasciato dietro di sé disegnano una scia che Azzurra non può e non vuole ignorare. La stessa Ilda, fra le nostalgie del grammofono e le finestre sempre socchiuse, ha qualcosa da nascondere.
Sullo sfondo di un paesino umido e cupo si intrecciano le storie dei suoi abitanti e dei segreti che hanno gelosamente nascosto, ce li racconta Azzurra che, spinta dal desiderio di allontanarsi da tutto e tutti, affitta un cottage diroccato la cui proprietaria è Ilda, una vecchia stella del cinema ormai dimenticata. 
A Cima d'Argile ogni cosa sa di muffa, le case e le persone sembrano imputridire dietro le finestre, nascondendo oscuri pensieri e un passato ancora più buio. 
Azzurra è alla ricerca di Barbara, migliore amica e donna ribelle, cantante, girovaga, drogata e allo sbando, non la sente da anni e spera di rivederla proprio lì, nel suo paese natale: Cima d'Argile. 
Barbara però è morta, si è suicidata senza lasciare nessuna traccia, nemmeno una tomba. 
Azzurra non crede a questa morte e inizia a indagare, cerca, fa domande ma la gente è chiusa, arcigna, non vuole parlare e rivelare i propri segreti, la ragazza non si rende conto di accendere una fiamma a lungo sopita e non percepisce il pericolo in agguato.
"In morte di una cicala" è un romanzo oscuro come lo è il cuore dei suoi personaggi, l'autrice con una scrittura sprezzante e intensa riesce a farci precipitare tra quelle strade buie, in mezzo a case semi abbandonate, fienili sudici, alberghi distrutti dal tempo, un paese spaccato in due da un fiume che si
apre come una ferita tra le rocce, la foresta sempre in attesa, le finestre che osservano ogni cosa, le tende che si spostano celando sguardi curiosi e maligni, segreti su segreti, incubi che diventano realtà. L'atmosfera è così pregnante da lasciare il segno, mentre leggiamo sentiamo l'umidità sulla pelle, l'odore di marciume, di morte. 
Ho apprezzato molto questa capacità dell'autrice, il dono di rendere vivido e reale ciò che sta narrando, credo che sia il punto forte del romanzo perché il paese non è solo uno sfondo ma è la manifestazione dell'animo nero degli abitanti. 
La storia parte lineare, all'inizio ci appare fin troppo semplice, poi l'intreccio si fa più fitto, si percepisce una sorta di frenesia latente, qualcosa di oscuro che viene trattenuto e rilasciato a poco a poco, fino al colpo di scena che spezza la storia e sconvolge il lettore. 
La narrazione riprende e parte subito vigorosa, anche in questa seconda parte ci sono vari colpi di scena, la storia inizia a prendere forma e i tasselli vanno al loro posto svelando una verità tremenda e angosciante. 
Solo il finale mi ha lasciata un po' perplessa, c'è qualcosa che non mi ha soddisfatta pienamente, un dettaglio che stride e che non mi ha fatto dare un voto pieno al romanzo che però rimane una lettura assolutamente valida. 
Non lo definirei un thriller, pur mantenendo alto il coinvolgimento del lettore non trasmette quella sensazione di ansia e agitazione tipica di un thriller, credo sia più un mistery dalle tinte molto cupe. Consigliato.





Nessun commento:

Posta un commento