4 gennaio 2022

"Le stanze buie" di Francesca Diotallevi

 

Titolo: Le stanze buie § Autrice: Francesca Diotallevi § Pagine: 204
Casa editrice: Neri Pozza § Genere: Mistery

Si possono coltivare le passioni in un tempo ingeneroso? Qualcosa di torbido e inesprimibile affiora alla superficie di questo romanzo. Ed è indefinito, difficilmente afferrabile eppure persistente, come il profumo che porta addosso Lucilla Flores, protagonista di questa storia fosca e al tempo stesso delicata e malinconica. Francesca Diotallevi, con una capacità di raccontare fuori dal comune, ci porta in una piccola provincia del Piemonte della seconda metà dell’Ottocento, dentro la casa di un aristocratico dedito a vigneti e poco d’altro. Dove la servitù inganna il tempo di un lavoro sempre uguale con qualche ingenuo pettegolezzo, e dove arriva a servizio un maggiordomo che prende il posto del vecchio zio appena scomparso. Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare. Le stanze buie è una dichiarazione d’amore alle passioni, alla poesia, alla bellezza della natura, a quel femminile che ci meraviglia ogni volta che si rivela a noi. La storia di un amore negato, la prepotenza di un mondo chiuso e meschino, capace soltanto di nascondere, di reprimere, di lasciare che esistenze intere si lascino coprire dalla polvere della storia senza riscatto e senza futuro. Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente. E mostra che la felicità non è nelle cose del mondo, se il tempo è ostile.
Quando ho deciso di leggere questo romanzo avevo delle aspettative piuttosto alte visto quanto abbia amato gli altri libri della Diotallevi, per fortuna i miei desideri sono stati avverati e mi sono trovata per le mani una storia stupenda che non sembra essere il romanzo d'esordio dell'autrice bensì un libro di una scrittrice matura e talentuosa. 

Vittorio Fubini è un maggiordomo che, dopo molti anni di servizio a Torino, parte per le Langhe per rispettare la volontà dello zio che gli ha lasciato in eredità il suo posto di lavoro presso Villa Flores. 
Fin da subito Vittorio ci viene presentato come una persona precisa, puntuale che mira continuamente alla perfezione, e fin da subito capiamo quanto la decisione di lasciare Torino lo abbia infastidito infatti non ama la nebbiosa e umida campagna, detesta il pressapochismo della servitù di Villa Flores, lo stato di abbandono di gran parte della dimora ma ancor di più non approva la sua nuova padrona, Lucilla Flores, una donna bellissima ma non conforme alle regole sociali dell'epoca.
Inoltre, più passa il tempo e più vittorio ha la sensazione che la villa e le persone che la abitano nascondano molti segreti, cose strane accadono fra le stanze buie e i corridoi umidi, fatti oscuri e inspiegabili. 
Questo romanzo ha tutte le carte in regole per essere uno dei miei libri del cuore: l'ambientazione ottocentesca che rimanda molto alle atmosfere della Brughiera inglese, un mistero dalle tinte paranormali, un intreccio complicato ma solido e dei personaggi indimenticabili. 
Il fulcro del libro è sicuramente Vittorio, il viaggio interiore che è costretto a compiere e i segreti che porterà alla luce lo trasformeranno completamente. Vittorio è un uomo freddo, dedito al lavoro e che vede nella sua realizzazione lavorativa l'unico modo per dimostrare la sua integrità e il suo valore, si rifiuta di provare sentimenti e guarda con occhio giudicante tutti coloro che si lasciano trasportare dalle emozioni. 
Ma Lucilla e la figlioletta Nora piomberanno nella sua vita scardinando tutte le sue sicurezze, per la prima volta proverà vero affetto, amore e dolcezza nei confronti di entrambe ma sarà la piccola Nora a scalfire il suo cuore gelido e a riscaldarlo dopo il lungo inverno emotivo. 
Tutto ciò è arricchito da una scrittura perfetta, l'autrice mescola ogni elemento con equilibrio e maestria, riesce a raccontarci la follia, l'oscurità malata del cuore umano senza mai esagerare. 
Vorrei parlarvi all'infinito di questa storia ma riempirei pagine e pagine, quindi vi dico solo che è bellissimo, intenso e commovente. Leggetelo!





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