Buona sera carissimi, quando lessi l'ultimo libro della "Trilogia delle Gemme" lo feci alla velocità della luce e mi piacque moltissimo. Ebbene
sì, non sono riuscii ad resistere e appena terminato il secondo "Blue" mi fiondai su Green.
Ora vi ripropongo la Recensione che feci l'anno scorso così concludiamo l'intera serie.
Ora vi ripropongo la Recensione che feci l'anno scorso così concludiamo l'intera serie.
Il finale non mi ha deluso se non per il
fatto che avrei voluto che la scrittrice spendesse qualche riga in più per
spiegare dettagli che ho trovato confusi e poco chiari ma andiamo con ordine.
PER
CHI NON AVESSE LETTO IL PRIMO E IL SECONDO CAPITOLO DELLA TRILOGIA SCONSIGLIO
DI LEGGERE LA RECENSIONE PER EVITARE DI SCOPRIRE DETTAGLI NUOVI.
"Il cerchio di sangue giunge a conclusione,
la pietra è dell’eterno realizzazione.
La veste della gioventù si accresce di nuova energia,
che dà potere immortale a colui che porta la magia.
Ma, attenzione, quando la dodicesima stella sorgerà
il destino di quanto è terreno si compirà.
La gioventù si scioglie, la quercia è condannata
a decomporsi in quest’epoca buia e odiata.
Soltanto quando impallidisce la dodicesima stella,
l’aquila raggiungerà per sempre la sua meta più bella.
Sappi dunque, una stella si consuma per amore,
se sceglie liberamente di struggersi il cuore."
Come avrete notato dalle precedenti
recensioni non sono una fan sfegatata di
questa saga ma non posso negare di essere rimasta incollata alle sue pagine con
costanza e con il desiderio continuo di voler sapere come finiva.
Finalmente
e purtroppo ho concluso la "Trilogia
delle Gemme", finalmente perché ora tutti i segreti sono stati
svelati, purtroppo perché mi è piaciuta parecchio e dispiace sempre finire un
libro che ci ha dato tanto.
La storia che la Gier ha creato è davvero originale e avvincente, è vero che non mi sono emozionata e ammaliata come mi è successo per altri libri (vedi Firebird o Il Dominio del Fuoco) ma sono rimasta comunque colpita.
La storia che la Gier ha creato è davvero originale e avvincente, è vero che non mi sono emozionata e ammaliata come mi è successo per altri libri (vedi Firebird o Il Dominio del Fuoco) ma sono rimasta comunque colpita.
La narrazione riprende il suo corso con una
delusione d'amore: Gwendolyn ha appena saputo che Gideon vuole esserle amico,
un evento davvero terribile per una ragazza pazzamente innamorata.
Con il cuore a pezzi dovrà avvalersi
dell'aiuto dei suoi amici per trovare la lucidità necessaria per far luce sui
numerosi misteri posti sul suo cammino.
Indizi lasciati dal nonno, rivelazioni
sulla sua nascita e scoperte eclatanti scombussoleranno la vita di Gwendolyn in
modo totale e definitivo, il suo personaggio maturerà molto nel corso delle
pagine mantenendo un atteggiamento puramente adolescenziale solo nei confronti
dell'amore.
I
personaggi sono sempre ben delineati e ricchi di dettagli, vengono
approfondite le figure di Gideon e Charlotte, mentre altre rimangono accennate
ai margini.
ai margini.
Scopriamo
che Gideon è un bravo ragazzo, affascinate e romantico, sexy e passionale, ci
innamoriamo di lui a poco a poco proprio come succede a Gwendolyn. Il suo desiderio
di proteggerla anche a costo di rinunciare a lei lo rende ancora più dolce e
vicino al "principe azzurro".
Charlotte
si manifesta in tutta la sua fragilità, le è stato sottratto il posto per il
quale ha tanto lavorato e chi non sarebbe furioso dopo anni di sacrifici?!
Inoltre il ragazzo per il quale ha sempre provato un debole si innamora della
cugina lasciandola affranta e delusa. Non dico che Charlotte mi stia simpatica,
anzi! Ma capisco il suo comportamento così aggressivo e arrogante.
La
scrittura è senz'altro uno dei punti forti di questi romanzo: scorrevole,
fluida, non banale, ironica e moderna. Le scene si svolgono veloci ma senza
perdere il loro fascino, i dettagli sono moltissimi tanto che il mondo creato
dall'autrice risulta vivido e realistico.
Passiamo dai cunicoli oscuri della loggia a
stanze riccamente decorate, dalle sale da ballo piene di candele e profumi alle
chiese maestose e tenebrose. Tutto è suggestivo e interessante, ho aspettato
ogni singolo viaggio con trepidazione nell'attesa che mi fosse rivelato un
tassello dalla storia.
I
dialoghi tra i vari personaggi sono spassosi e divertenti, non mancano le
risate e i momenti esilaranti.
A questo punto non posso non parlarvi del
finale, non vi rivelerò quasi nulla ma voglio esprimere il mio pensiero su un
momento importante del romanzo che però mi ha deluso sotto certi aspetti.
I
colpi di segna che concludono la narrazione sono davvero molti, alcuni sono
facilmente intuibili tipo le vere origini di Gwendolyn o il desiderio oscuro
del Conte di Saint Germain; altri sono completamente imprevedibili. Sono
rimasta di sasso quando ho capito chi fosse in realtà il conte e come avesse
fatto a nascondersi per centinaia di anni e sono rimasta altrettanto a bocca
aperta per la risoluzione finale degli eventi.
A
poco dalla fine ho avuto il dubbio che la Gier volesse rovinarci tutto con una
conclusione drammatica della vicenda, per fortuna non sarà così e il lieto fine
ci farà impazzire di gioia.
Allo
stesso tempo sono rimasta delusa dalla velocità con cui si sono susseguiti gli
eventi, avrei preferito che venisse dedicata qualche riga in più al termine di
questa trama così ricca e complessa, infatti sono rimasta con qualche domanda
senza risposta. In alcuni momenti le scene si sono svolte con una tale rapidità
da crearmi una leggera confusione, tanti piccoli sottocapitoli a volte
sconnessi che insieme completavano il puzzle ma che davano la sensazione di
poca chiarezza e perdita dei punti di riferimento. Forse è un
problema mio ma ho trovato che nel finale si sia ripresentato lo stesso
problema che ho avuto con il primo capitolo della trilogia: Red, ovvero troppe
informazioni in poche righe, una sensazione di smarrimento e confusione. Alcuni
pezzi li ho dovuti rileggere per poter collegare tutto nel miglior modo
possibile.
L'epilogo
invece mi è piaciuto molto perché lascia la possibilità di interpretare a
piacimento un lieto fine già ufficiale.
Nel
complesso "Green" è davvero un bel fantasy e la trilogia è tra le
migliori che ho letto negli ultimi anni, per cui non esito a consigliarlo sia
per il gran divertimento che per l'originalità.
Valutazione
AUTRICE: Kerstin Gier vive con marito e figlio vicino a Bergisch Gladbach, in Westfalia. Alla sua attività di insegnante ha affiancato dal 1995 quella di scrittrice. I suoi romanzi, come Männer und andere Katastrophen, da cui è stato tratto un film, Für jede Lösung ein Problem e Die Mütter-Mafia sono rimasti per mesi in vetta alle classifiche tedesche dei libri più venduti, ma è con la Trilogia delle Gemme (Red, Blue, Green) che Kerstin Gier ha raggiunto il successo mondiale.
Qui trovate i link
delle Recensioni dei due libri precedenti:
Adoro questa trilogia.. simpatica, avventurosa e carina ^^
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