Che sensazione particolare quando finiamo
un romanzo e siamo confusi, frastornati, non capiamo se essere soddisfatti per
aver concluso una lettura o se essere profondamente tristi proprio perché è
finita.
Questo è quello che ho provato quando ho
terminato Il serpente dell'Essex, un romanzo così travolgente da lasciarmi
senza fiato, un libro in cui i personaggi prendono il sopravvento e la storia
sfuma in secondo piano, un mero scenario sul quale si infrangono i pensieri
e le emozioni dei protagonisti.
La casa editrice Neri Pozza riesce sempre a
sbalordirmi per le pregiate scelte letterarie e anche in questo caso ha scovato
un libro degno di nota.
Il serpente dell'Essex
si apre con il racconto del funerale di Mr Seaborne, un uomo che per molti anni
ha schiacciato la famiglia rendendola schiava delle sue angherie e delle sue
stranezze.
Cora, la giovane vedova, deve nascondere la
sua gioia nel sentirsi finalmente libera dopo anni di soprusi e violenze ma,
superato il primo periodo di lutto, scappa dalla sua vita precedente
rifugiandosi nell’Essex, una regione a est di Londra famosa per i ritrovamenti
di fossili e animali preistorici.
Cora è appassionata di paleologia e parte
alla volta del paludoso Essex in compagnia del figlio e della colf Martha.
Da quel momento ogni cosa subirà uno
scossone perché insieme a se stessa Cora porta un vento di cambiamento e una
mentalità nuova.
In quei giorni nell’Essex girano voci sull’esistenza di una bestia misteriosa, una specie di drago marino gigante, con grandi ali membranose, zampe tozze e
artigli affilati. Si nasconde nelle acque del fiume Blackwater e miete le sue vittime lungo l’estuario, nelle paludi e sulle rive.
In quei giorni nell’Essex girano voci sull’esistenza di una bestia misteriosa, una specie di drago marino gigante, con grandi ali membranose, zampe tozze e
artigli affilati. Si nasconde nelle acque del fiume Blackwater e miete le sue vittime lungo l’estuario, nelle paludi e sulle rive.
Cora attratta dal pensiero di trovare un
animale preistorico ancora in vita parte per Aldwinter, un piccolo paese che
guarda il mare del Nord, un luogo solitario e angusto ma pieno di fascino.
Sarà proprio ad Aldwinter che incontrerà
William, parroco della chiesa di quel luogo sperduto, un uomo retto e forte.
I due, carichi di pregiudizi l’uno nei
confronti dell’altro, si incontreranno e scopriranno di avere un animo affine,
guardano la vita da punti di vista completamente opposti: la scienza e la fede
ma nonostante questo la loro amicizia crescerà rapidamente e con essa anche l’intimità
che li unisce.
Cora scosse la testa.
«Ho sempre sostenuto che non esistono misteri,
solo le cose che ancora non conosciamo;
ma ultimamente sto cominciando a pensare
che nemmeno la conoscenza possa eliminare del tutto
le stranezze di questo mondo.»
La
Perry con la sua prosa eccelsa conduce il lettore nelle profondità dell’animo
umano lasciandolo smarrito e affascinato di fronte a tanta complessità.
I personaggi, dai principali fino alle
comparse, sono di una bellezza disarmante, talmente ricchi di sfaccettature da
non poter essere catalogati in nessun modo.
Sfuggono al nostro volere mostrando una
varietà di emozioni che mi hanno lasciata a tratti basita e a momenti sperduta.
La
Perry con la sua scrittura ricca e fluente riesce a scandagliare l’animo umano
mostrandoci pensieri, emozioni, istinti e paure.
Il mostro, il serpente non è altro che il timore che si annida in ognuno di noi:
la paura di fallire, il disagio di non essere compreso, il terrore che ci
attanaglia quando crediamo di non essere amati, la fobia di non appartenere a
qualcuno o di non avere uno scopo.
Ogni
personaggio possiede un suo tormento, un lato oscuro che nasconde al mondo e,
prima o poi, all’interno di queste righe
riscopriamo anche noi stessi.
riscopriamo anche noi stessi.
L’autrice
ha curato ogni cosa nei minimi dettagli, l’epoca vittoriana è stata studiata con
minuziosità: dalla politica alla vita delle gente, le condizioni sociali di
Londra durante la rivoluzione industriale, gli abiti, i cibi e le abitudini.
Anche il lato medico è descritto con
dovizia di particolari: le pratiche, le conoscenze e l’attrezzatura degli
ospedali.
Le
varie ambientazioni si arricchiscono di fatti e aneddoti e le scene principali
sono esaltate dagli scenari sullo sfondo, infatti, a mio parere, l’Essex con i
suoi acquitrini, i boschi e il clima cupo e piovigginoso è il luogo ideale per
far risaltare a pieno la burrasca che anima il cuore dei vari personaggi.
Anche
le condizioni atmosferiche rendono tutto più forte e concreto, come nella scena
finale dove la nebbia avvolge ogni cosa aumentando a dismisura la sensazione di
ansia, timore e smarrimento.
Il
serpente dell’Essex è un romanzo intenso, forte e coraggioso, suggestivo e
ipnotico.
Una
volta iniziato non si può smettere di leggerlo e sprofondiamo in esso
lasciandoci travolgere dalle emozioni che agitano e muovono i personaggi.
Indimenticabile!
Valutazione
AUTRICE: Sarah Perry è nata
nel 1979 a Chelmsford, nell’Essex. Studiosa, giornalista e scrittrice, con Il
serpente dell’Essex ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica.
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