Buongiorno cari lettori, eccomi qui con una
nuova recensione: Il tortellino muore nel brodo
di Filippo Venturi.
Ringrazio la casa editrice Mondadori per
avermi fatto conoscere questo nuovo autore donandomi una copia omaggio del romanzo.
Non fatevi trarre in inganno dal titolo che
da un immediata sensazione d’autunno perché questo giallo, ironico e divertente,
è l’ideale per una giornata estiva.
Titolo: Il tortellino muore nel brodo § Autore: Filippo Venturi § Pagine: 204
Casa editrice: Mondadori § Genere: Noir, Narrativa contemporanea
Emilio Zucchini, proprietario della
trattoria La vecchia Bologna, è uno scapolo impenitente, devoto alla gioia dei
suoi clienti e al rispetto ortodosso delle ricette della cucina bolognese.
Nicola Fini è il suo amico fraterno che è appena stato abbandonato di punto in
bianco dalla moglie, ritrovandosi con due bambini a cui fare da papà single.
Joe Solitario è un cantautore disperato che, dopo aver sprecato la sua grande
occasione nella finale del più famoso talent show italiano, si improvvisa
rapinatore per inseguire la sua ultima speranza: un volo di sola andata verso
una nuova vita. Cico Pop e Mangusta sono gli scagnozzi di un boss della
malavita locale incaricati di rubare per lui una moneta che non vale niente ma
che ai suoi occhi significa tutto. Quando, in un campale venerdì mattina, le
strade di questi cinque personaggi si incrociano, l'effetto non può che essere
deflagrante. Quante possibilità ci sono che i tre criminali da strapazzo
scelgano la stessa banca, lo stesso giorno e la stessa ora per mettere a segno
il loro colpo? E quanta sfortuna deve avere Nicola per ritrovarsi a passare lì
di fronte proprio durante la rapina, con in macchina quel poco che è rimasto
della sua famiglia? Eppure, le coincidenze fanno parte della vita. E sono uno
degli ingredienti fondamentali di questa rocambolesca storia. Insieme agli
imprevisti, al buon cibo e a un'abbondante dose di umorismo.
Emilio Zucchini, è il proprietario e cuoco
della trattoria La vecchia Bologna,
qui, convinto di dover proseguire la tradizione culinaria bolognese, sforna
piatti prelibati per i suoi clienti.
Una mattina, mentre stende la sfoglia per
le tagliatelle, capisce che qualcosa non va: la pasta all’uovo non vuole
assumere la consistenza giusta, è sicuramente un segno!
Di li a poco, infatti, scoprirà che la figlia di Nicola, carissimo amico d’infanzia è scomparsa, è stata rapita!
Di li a poco, infatti, scoprirà che la figlia di Nicola, carissimo amico d’infanzia è scomparsa, è stata rapita!
Zucca (diminutivo di Zucchini) si troverà a
vivere un’avventura rocambolesca che lo farà incappare in un cantautore fallito
e due boss della malavita decisamente poco piacevoli.
Il tortellino muore nel brodo è un romanzo
esilarante, una lettura vivace, ironica dove gli imprevisti e i colpi di scena
si mescolano alle ricette e ai profumi della cucina tradizionale bolognese.
La lettura procede veloce e spedita, le
avventure dei cinque personaggi si intrecciano e si incastrano creando un
quadro ben più ampio.
I colpi di scena sono ben posizionati,
tengono all’erta il lettore che non può fare
a meno di proseguire nella lettura, siamo davanti a un giallo ben costruito con personaggi divertenti e coinvolgenti.
a meno di proseguire nella lettura, siamo davanti a un giallo ben costruito con personaggi divertenti e coinvolgenti.
Infatti, un punto forte del libro sono
proprio loro, questi uomini imperfetti ma così veri, persone come noi che
sbagliano e cercano di rimediare, che desiderano una seconda occasione per tornare
a splendere.
Personaggi
umani, nei quali il bene e il male sfumano e che, a volte, per ottenere quello che
desiderano rischiano di combinarla davvero grossa!
Ho
amato moltissimo la mescolanza perfetta della storia con il mondo culinario bolognese, non si tratta solo
dei rimandi alle ricette e alla tradizione ma la capacità dello scrittore di
amalgamare perfettamente il gergo della cucina con quello del romanzo.
Le
frasi sono ricche di paragoni, similitudini e battute gastronomiche, tutto ciò
da una sfumatura casareccia e assolutamente gustosa alla lettura.
Sono convinta che se lo stesso romanzo
fosse stato ambientato in un'altra città, con una tradizione culinaria molto
meno nota e succulenta, non avremmo avuto lo stesso risultato.
Così, improvvisamente, ci accorgiamo che
Bologna con i suoi profumi, le sue vie e le sue famose ricetta amate in tutto
il mondo, è protagonista attiva della storia!
Divertitevi
a leggere questo libro che stimola notevolmente l’appetito ;D, la gioia di
vivere, il divertimento e corrisponde perfettamente a quella voglia di spensieratezza
che porta con se l’estate.
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