19 dicembre 2018

"Le rughe del sorriso" di Carmine Abate


Buongiorno cari lettori, oggi vi voglio parlare di un libro molto toccante che ho concluso in questi giorni di pausa lavorativa.
Ultimamente le mie letture vanno a rilento, il problema è sicuramente la mancanza di tempo (studio, mille impegni e lavori domestici) ma anche il fatto che sto iniziando più libri senza concluderne nemmeno uno!
Sono in una delle mie fasi di ingordigia dove, in base all’umore, mi abbuffo di un genere piuttosto che un altro.
Ma torniamo al libro del giorno, sto parlando di Le rughe del sorriso di Carmine Abate. Non avevo mai letto nulla di suo ma questo romanzo mi incuriosiva molto e, quando la Mondadori mi ha proposto di leggerlo, ho accettato e ne sono davvero felice.


Titolo: Le rughe del sorriso § Autore: Carmine Abate § Pagine: 258
Casa editrice: Mondadori § Genere: Narrativa contemporanea

Sahra si muove nel mondo con eleganza e fierezza ed è accesa, sotto il velo, da un sorriso enigmatico, luminoso. È una giovane somala che vive con la cognata Faaduma e la nipotina Maryan nel centro di seconda accoglienza di un paese in Calabria. Finché un giorno sparisce, lasciando tutti sgomenti e increduli. A mettersi sulle sue tracce, "come un investigatore innamorato", è il suo insegnante di italiano, Antonio Cerasa, che mentre la cerca ne ricostruisce la storia segreta e avvincente, drammatica e attualissima: da un villaggio di orfani alla violenza di Mogadiscio, dall'inferno del deserto e delle carceri libiche fino all'accoglienza in Calabria. Anche quando tutti, amici compresi, sembrano voltargli le spalle, Antonio continua con una determinazione incrollabile la sua ricerca di Sahra e di Hassan, il fratello di lei, geologo misteriosamente scomparso. 

Tutta la verità di questa storia, di cui ancora ignoravo il finale,
tutte le sofferenze e le gioie dei protagonisti,
il loro passato e il sogno per il futuro,
persino la crudeltà dei nostri mondi,
parevano custoditi nelle rughe del sorriso di Sahra,
come in uno scrigno segreto.

Antonio è un insegnate di italiano, l’amore per la sua professione lo conduce in un centro di seconda accoglienza a Spillace, il suo paese di origine in Calabria.
Qui cerca di aiutare come può gli immigrati provenienti dalla Somalia, tra tutti spicca Sahra, una giovane donna somala elegante e fiera.
La ragazza è intelligente e piena di voglia di vivere, la sua luminosità e il suo sorriso enigmatico conquistano in breve tempo il cuore di tutto il paese ma, soprattutto quello di Antonio.
Un giorno però, Sahra, sparisce e per Antonio non c’è pace! 
Preoccupato inizia a fare domande, teme le sia successo qualcosa e nel suo
vagare alla ricerca di informazioni scoprirà che la giovane aveva più di un segreto.
Sarà Faaduma, la cognata, a narrare tutta la storia, gli racconterà di una vita fatta di paura e fughe, partendo dal villaggio somalo di Ayuub in Mogadiscio fatto di tante capanne piene di orfani, dove la fame, la rabbia e la violenza dilagante sono le vere padrone.
Poi veniamo condotti nell’arsura del deserto e nelle terribili carceri libanesi, passando poi per il Trentino e finendo in Calabria.
Un’esistenza fatta di rinunce, drammatica e crudele ma piena anche di speranze e voglia di un futuro migliore.
Abate ci conduce nell’inferno degli immigrati, lo fa con delicatezza e senza mai giudicare, qua e la qualche spunto di riflessioni, immagini che parlano da sole e incantano.
Tra le pagine di questo romanzo c’è sia il bianco che il nero: la generosità del prossimo, la solidarietà e il desiderio di essere utili ai meno fortunati ma anche, il razzismo palese o sfumato, l’indifferenza e la paura del diverso.
Un romanzo attualissimo, ricco di prospettive e diverse opinioni, un libro toccante che con chiarezza racconta una realtà tanto lontana dalla nostra ma, allo stesso tempo, così vicina.
Bellissima la scelta linguistica: una miscela unica di italiano e dialetto calabro, il tutto ben dosato per non essere troppo complesso a chi, come me, non lo conosce affatto ma desidera assaporare i suoni di quella terra.
Sahra è la vera protagonista del libro, presente nei racconti degli altri ma vivida e reale, una donna forte che ha visto cose orribili ma non si è lasciata schiacciare, ha lottato per se stessa e per la sua famiglia.
Quanto coraggio ci vuole per fuggire verso l’ignoto?
Quanta forza di volontà occorre per prendere decisioni così grandi?
Mi sono posta queste domande per tutta la lettura e non ho ancora trovato una risposta.

Valutazione


2 commenti:

  1. L'ho letto e mi e piaciuto tanto. Sono Argentina e studio italiano da parecchi tempo. Grazie per la tua analisi

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