2 febbraio 2017

"L'imperfetta" di Carmela Scotti

Buongiorno cari amici, oggi vi propongo la recensione di L'imperfetta.
Si tratta di una recensione che ho scritto l’anno scorso sul vecchio blog e quindi come tante altre ve la ripropongo.
Anche questa volta mi trovo controcorrente visto che la maggior parte delle recensioni che ho trovato in giro hanno dipinto questo romanzo come una vera opera d'arte. La mia opinione non è completamente negativa ma nemmeno molto positiva e ora con calma vi spiegherò il perché.

Titolo: L'imperfetta § Autrice: Carmela Scotti § Pagine: 194
Casa editrice: Garzanti § Genere: Drammatico

Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazioni incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c'è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L'ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più, ormai è la figlia imperfetta e il ricordo del calore dell'amore di suo padre non basta a riscaldare il gelo nelle ossa. Catena ha solo quindici anni quando decide che non vuole più avere paura. E l'ultima notte nella sua vecchia casa si colora del rosso della vendetta. Poi, la fuga nel bosco, dove cerca riparo con la sola compagnia dei suoi amati libri. E grazie a loro e agli insegnamenti del padre che Catena riesce a sopravvivere nella foresta. Ma nel suo rifugio, fatto di un cielo di foglie e di rami intrecciati, la ragazza non è ancora al sicuro. La stanno cercando e per salvarsi Catena deve ridisegnare la sua vita, la vita di una bambina che è dovuta crescere troppo in fretta, ma che può ancora amare di un amore forse imperfetto, ma forte come il vento.
La storia di Catena inizia con la perdita del padre che dopo una lunga e dolorosa malattia muore, il genitore tanto amato lascia un vuoto incolmabile e lei, a soli quindici anni, viene catapultata in un mondo freddo e oscuro. La presenza dell'uomo l'aveva protetta dall'odio immotivato della madre e dalla crudeltà dello zio ma ora che lui non c'è più Catena ne viene letteralmente sopraffatta.
La casa che un tempo era un rifugio sicuro diventa un luogo pieno di orrore dove la madre la maltratta e finge di non vedere le violenze che lo ziocompie sulla povera ragazzina tutte le notti.
Catena vive nella paura, le sorelle la ignorano e ogni giorno si trasforma in un incubo.
La mancanza d'amore della madre nasce dalla grande somiglianza tra Catena e il padre, un uomo che ai suoi occhi ciechi era un fallito, non era riuscito a fare soldi perché perso nei suoi libri, nell'amore per le figlie, nella natura e nello studio delle erbe per curare le ferite del corpo e del cuore.
Figlio di una "mavara" ha dato vita a una figlia che è anch'essa strega e così la madre odia Catena, tanto lontana e così simile all'uomo che lei disprezza.
La somma dell'odio della madre e delle violenze dello zio portano la giovane sull'orlo del baratro e Catena sola e piena di rabbia vi precipita dentro.
La sua vendetta arriva in una notte oscura, la morte giunge sui cattivi rapida e veloce.
Catena ha compiuto un atto orribile e per questo deve scappare, fugge per campagne e boschi, finché giunge in una radura in cui trova riparo in una vecchia casa in rovina.
La storia è divisa in due filoni temporanei: da un lato Catena ci racconta la sua caduta verso l'oscurità, dalla morte del padre fino all'arresto e dall'altro ci
narra la sua prigionia.
Le due storie, precisamente passato e presente, si ricongiungono nel finale.
Questa suddivisione è molto bella e crea un forte senso di attesa nel lettore che al termine di ogni capitolo vuole sapere cosa succederà.
La scrittura di Carmela Scotti è veramente stupenda, scorre liquida e leggera ma non è mai banale, anzi si può definire ricca e ricercata, elegante e raffinata. Mi è piaciuto molto il suo stile che pur essendo quasi ridondante risulta piacevole e quasi asciutto, lo so sembra un assurdità ma la capacità dell'autrice di descrivere scene durissime con grande maestria e delicatezza è sensazionale.
Senza usare parole crudeli e sfacciate la Scotti riesce comunque a farci capire cosa succede.
Nonostante questo però il libro non mi è piaciuto.
Ebbene si, sono rimasta profondamente delusa di fronte a una storia fatta solo ed esclusivamente di orrori.
Il tema scelto dell'autrice è tra i più in voga al momento, le storie di donne emarginate stanno spopolando nella narrativa e anche in Italia sono sempre di più. Basta pensare a Iannetta di "Il cuore selvatico del ginepro" o a Fiamma di "Dentro soffia il vento" o ancora a Britta di "La Randagia", solo per citare libri che ho letto ma ce ne sono tantissimi.
Come ben sapete queste storie mi sono molto care e tendo a divorare molti dei libri che escono con questa tematica.
La storia di Catena è una storia intensa, decisamente forte e piena di emozioni ma non mi ha lasciato molto se non un senso di sconfitta e molta tristezza.

«Mavara», dicono, strega, ma io non vedo le loro bocche.
La parola si rompe e rimbalza, cade come pioggia, muore sulla terra.
Per non sentirle, tengo gli occhi chiusi più che posso.
Li apro solo di notte, quando nel buio posso inventare storie,
e riportare in vita tutto quello che mi manca.

Non ho mai trovato un libro così infarcito di violenza e orrori, in così poche pagine ci imbattiamo in violenze inaudite, storie sconvolgenti e un umanità così depravata e priva di amore che meriterebbe di sparire.
Ogni singolo personaggio che appare in questo romanzo è negativo: la madre crudele e senza cuore, lo zio stupratore e ubriacone, le sorelle sciocche e influenzabili, il carabiniere violento e approfittatore e avanti così.
Catena è circondata da un mondo malvagio dove i più forti vincono e i più deboli e buoni vengono schiacciati, picchiati, violentati e uccisi.
Tutto è angoscioso e ammantato di orrore allo stato puro.
L'aria che Catena respira è così satura di odio e malvagità che anche lei ne viene impestata portandola a macchiarsi di atti terribili.
Catena è una ragazzina costretta a crescere troppo in fretta, che subisce violenze inaudite e ne viene completamente avvolta, il suo stesso nome è un emblema della sua condizione.
Catena è incatenata al suo passato che non l'abbandona, la figura del padre viene praticamente santificata e si tinge di sfumature celestiali, la ragazza ne è così attratta da invocarlo e da vederlo ovunque, nella sua ricerca disperata del genitore perduto lo fa apparire in molte circostante, in uno stato a metà fra il delirio e l'esoterico.
E' incatenata agli atti violenti che ha compiuto, la colpa la perseguita ovunque vada impedendole di vivere tranquillamente, di trovare un po' di pace.
Catena è incatenata all'abisso in cui è precipitata, alla sua condiziona di emarginata, alla violenza che la circonda, alla vita stessa che non vuole lasciarla andare.
Tutto la schiaccia e la imprigiona sempre di più portandola in basso: in alcuni momenti sembra quasi un animale, in altri una strega cattiva, è dura e ostinata, si aggrappa ai ricordi belli che le rimangono ma i dolori che la avvolgono sono più forti, ormai radicati nel suo cuore distruggono qualsiasi felicità lei possa provare.

Ci sono dolori che nessuna erba del campo può guarire.
Io sono nata da una radice di dolore,
la felicità non so com'è fatta, se ha faccia, mani o bocca per parlare.
Ci sono dolori che non si rompono,
che sono duri più delle montagne, e se incontrassero la felicità,
la schiaccerebbero come una formica.

Inoltre la realtà magica ed esoterica non è chiara, Catena sente spiriti, percepisce creature sovrannaturali, utilizza la magia e il malocchio e ha visioni ma tutto questo non è mai esplicito, in alcuni momenti la ragazza sembra in preda al delirio, in altri sembra pazza o sconvolta.
Dove sia il confine tra realtà e auto influenzamento non si sa, la stessa protagonista si chiede più volte se sta sognando quindi mi chiedo se Catena sia veramente una strega con veri poteri o se sia semplicemente avvolta dalla superstizione generale sia sua che di coloro che la circondano.


Le mavare guariscono gli uomini, conoscono il cuore dei boschi,
le piante segrete germogliate nell'ombra, i voli silenziosi di tutti gli uccelli.
Forse era anche mio quel dono, ereditato da nonna Agata;
il potere di conservare la vita degli altri, dopo aver sprecato la mia.

"L'imperfetta" non mi ha entusiasmato perché è troppo pieno di violenza, traboccante di odio e malvagità, ogni pagina ne è intrisa e leggerlo a poco a poco diventa angosciante.
L'idea di prenderlo in mano mi metteva l'ansia perché ero sicura che avrei dovuto leggere altre atrocità e sofferenze, infatti in tutto il romanzo non c'è un momento bello: dalla morte del padre e nel corso della prigionia fino al finale non c'è una gioia o un sentimento buono.
Solo l'ultimo capitolo porta una brezza di sollievo ma è talmente debole da non dare conforto.
Purtroppo non consiglio questo romanzo, la scrittura meravigliosa della Scotti con compensa la storia troppo aspra e violenta. Forse la ricerca del macabro e dell'orrore a tutti i costi non fa per me ma mi rendo conto che la moda del momento sia nei film, telefilm e televisione è che più c'è violenza e più c'è successo, non pensavo che nei libri fosse la stessa cosa ma questo romanzo mi ha dato proprio questa impressione.

Valutazione

Notte e giorno dicevo nella testa le parole dei libri di mio padre.
Le avevo tutte nella memoria,le parole di carta,
nessuno può rubare i pensieri senza peso,
sottrarli nel sonno a chi li tieni stretti.



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